Superbonus: il Governo smentisce le proroghe al 2024
a cura di paolo
Giorgetti conferma la volontà di non prevedere proroghe per il superbonus. Il Mef conferma con una nota del 12 dicembre
Ieri 12 dicembre, a margine di un intervento alla Camera del presidente Meloni, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha affermato che non ci sarà alcuna proroga del superbonus.
In questi giorni, vista la conversione del DL Anticipi collegato alla legge di bilancio 2024 si ipotizzava da indiscrezioni che potesse arrivare una proroga per i condomini e che il Governo avesse mostrato aperture per eventuali emendamenti in merito.
Il Ministro ha smentito e lo stesso MEF ha confermato le parole del ministro evidenziando che smentisce "qualsiasi ipotesi di proroga del superbonus circolata in queste ore e pubblicata da alcuni organi di stampa"
Ricordiamo che già in data 13 settembre, con risposta alla Interrogazione parlamentare n 3-00631, il Ministro Giorgetti, in merito alle richieste di chiarimenti sul Superbonus, esplicitava che non è intenzione del Governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute.
Tra le misure al vaglio del Governo spuntava invece il Bollino blu per il superbonus, di cui poi non si è più parlato.
Si tratterebbe di una certificazione rilasciata dal fisco per rendere "sicuri" i crediti e aumentando le possibilità di cessione.
E' quanto aveva annunciato lo stesso Giorgetti affermando: "come rilevato dagli stessi, il mercato di acquisto dei crediti è ripartito, grazie anche all'impegno del Governo, e con le certificazioni della natura di tali crediti. Proprio per questo sono allo studio dell'Esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e imprese e sorti nel periodo antecedente l'introduzione dei vincoli di appropriatezza. Tale circostanza dovrebbe contribuire a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione"
Il Ministro aveva anche aggiunto che, come specificato, da Banca d'Italia, l'effetto espansivo del superbonus verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche.
A questo bisogna aggiungere che i maggiori investimenti per abitazioni hanno, nella migliore delle ipotesi, sostituito e, nella peggiore, spiazzato alcune delle spese che si sarebbero comunque realizzate, anche in assenza del superbonus, tramite l'aumento dei prezzi nel settore.
Concludeva in sintesi, che, se da una parte la stima dell'impatto macroeconomico del superbonus 110 per cento è incerta, dall'altra parte la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima Nota di aggiornamento al DEF. Valga un dato per tutti: misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3 per cento del patrimonio immobiliare esistente, prime e seconde case, al mare e ai monti, di ricchi e di poveri, e anche 6 castelli.
Vedremo a breve il definitivo destino del superbonus, vista l'imminente approvazione della legge di conversione del collegato fiscale e della stessa legge di bilancio 2024.