Superbonus: delibere per il 110% nel 2023
a cura di paolo
Gli emendamenti alla legge di bilancio introducono limiti stringenti al superbonus per il 2023. Sintesi dei dettagli per condomini e altri
Stando alle ultime bozze dell'emendamento del Governo alla legge di Bilancio 2023 relativo al Superbonus, in merito alla fase transitoria di passaggio dal 110% al 90% pare che la norma sarà più stringente del previsto.
Superbonus: nessuna proroga sulla CILAS per i proprietari unici
Ricordiamo che l’articolo 9 del Dl 176/2022 fissava solo due condizioni per salvare il 110% anche nel 2023:
- presentare la Cilas entro il 25 novembre,
- e, solo per i lavori condominiali, approvare la delibera dell’assemblea entro il 24 novembre.
Con l'emendamento alla legge di Bilancio, si dovrebbe prevedere che per «gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomìni» viene, creato un nuovo regime, che, dovrebbe stabilire di salvare il 110% anche nel 2023 solo quando «alla data del 25 novembre» sia stata presentata la Cilas.
Per tutti gli altri sarà vigente il nuovo regime con l'agevolazione di un Superbonus al 90% nel 2023.
Superbonus: proroga per i condomini con delibera al 18 novembre
In merito ai condomini, il Governo parebbe aver deciso, in base all'emendamento alla legge di bilancio, di non riaprire i termini della CILAS in modo indiscriminato per salvare il 110% nel 2023.
Sono tutelati i condomìni nei quali «la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori risulta adottata in data antecedente» all’entrata in vigore dell’Aiuti quater ossia entro il 18 novembre.
Per questi condomini, la Cilas presentata entro il 31 dicembre garantirò il superbonus al 110% per il 2023.
Nel caso in cui invece la delibera sia stata fatta tra il 19 novembre e il 24 novembre, resta la condizione di avere una Cilas presentata entro il 25 novembre al fine di mantenere il 110% nel 2023.
Praticamente si vuole escludere dalla riapertura tutti quei condomìni nei quali c’è stata la corsa ad approvare le delibere dopo l’Aiuti quater.
Ricordiamo che era stata una novità che riguarderebbe la cessione dei crediti con la proposta presentata qualche settimana fa di Abi e Ance.
Nel dettaglio, in data 10 novembre, ABI e ANCE con un comunicato stampa congiunto, ipotizzavano una soluzione immediata per sbloccare i crediti fiscali delle imprese.
I Presidenti Patuelli e Brancaccio sottolineavano l'urgente necessità di scongiurare al più presto una pesante crisi di liquidità per le imprese della filiera con conseguenti gravi difficoltà a causa di crediti fiscali maturati e non cedibili in questo momento.
ABI e Ance chiedevano una misura tempestiva e di carattere straordinario per consentire agli intermediari di ampliare la propria capacità di acquisto e al contempo suggeriovano l'utilizzo di una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24, da compensare con i crediti da bonus edilizi ceduti dalle imprese e acquisiti dagli intermediari.
Questa soluzione, secondo ABI e ANCE, permetterebbe, agli intermediari di ampliare la propria capacità di acquisto di crediti certi e verificati dagli intermediari stessi e al momento non utilizzabili.
Gli F24 presi in carico dalle banche per conto dei loro clienti dovrebbero essere pagati in parte tramite i crediti fiscali in pancia agli istituti. Ciò consentirebbe di liberare rapidamente capienza fiscale.
Si attendono ulteriori novità e soprattutto la bozza degli emendamenti in questione.