Bonus 200 euro dipendenti: chi resta escluso
a cura di paolo
Possibili sorprese nei calcoli sul reddito per ottenere il bonus 200 euro in busta paga, oltre che nuovi adempimenti per i datori di lavoro. Vediamo i dettagli
Il decreto legge "Aiuti "(50/2022), pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 maggio 2022 prevede per molti lavoratori dipendenti un bonus di 200 euro netti che i datori di lavoro erogheranno nelle buste paga di luglio 2022 ( che a loro volta li recupereranno dall'INPS con i conguagli Uniemens).
Per questa categoria di lavoratori la misura ha un costo che supera i 2miliardi e 700 milioni .
L'indennità una tantum è prevista anche per i collaboratori i lavoratori autonomi e professionisti i disoccupati e i pensionati.
Vedi tutti i beneficiari del bonus 200 euro, i requisiti e come verrà erogato, nell'articolo:
Decreto aiuti 200 euro a chi spettano .
La norma prevede che ogni lavoratore anche se con piu contratti di lavoro lo possa ottenere una volta sola e che non deve essere titolare di pensioni o di reddito di cittadinanza. Non è necessario fare domanda.
Purtroppo sono evidenti alcune criticità sia di principio che applicative su cui sarà necessario fare chiarezza. Vediamo di seguito piu in dettaglio.
Bonus 200 euro in busta paga: possibili disparità?
Nel corso della preparazione del decreto la platea degli aventi diritto sembrava delimitata in generale, a tutti i percettori di reddito non superiore 35mila euro annui (limite rimasto nella norma in riferimento a collaboratori e pensionati, ancora de definire invece per gli autonomi)
Per i dipendenti questo limite è solo teorico : nel senso che la norma prevede testualmente che l'indennità sia riconosciuta:
"Ai lavoratori dipendenti di cui all'articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, non titolari dei trattamenti di cui all'articolo 32 e che nel primo quadrimestre dell'anno 2022 hanno beneficiato dell'esonero di cui al predetto comma 121 per almeno una mensilita' (...) Tale indennita' e' riconosciuta in via automatica, previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all'articolo 32, commi 1 e 18. "
Tradotto in termini piu semplici ciò significa che potranno fruire del bonus 200 euro i dipendenti che:
- durante i primi quattro mesi del 2022 (tra gennaio e aprile )
- hanno goduto almeno una volta dello sconto contributivo pari allo 0,80%, previsto dalla legge di Bilancio 2022.
Va spiegato, ancora, che tale beneficio era riservato ai lavoratori con retribuzione imponibile previdenziale non superiore a 2.692 euro mensili (cui va aggiunta la tredicesima di dicembre ).In effetti la somma di tali redditi mensili da un totale annuo di 35mila euro ma l'applicazione operativa in realtà è piu complessa.
Lo sconto si applicava mensilmente aveva spiegato INPS nella circolare di istruzioni , non produce dunque una media annua .
Quindi ogni mensilità in busta paga è diversa e questo tipo di distinzione, oltre a creare una complicazione operativa per i datori di lavoro e i loro consulenti , potrebbe creare qualche brutta sopresa per i dipendenti .
La verifica sulle buste paga del primo quadrimestre 2022 potrebbe infatti evidenziare situazioni di lavoratori con lo stesso trattamento retributivo lordo ma che per eventi personali specifici (ad esempio malattia) potrebbero non aver avuto diritto allo sconto contributivo nel periodo in esame
Attenzione va prestata al fatto che i trattamenti di malattia erogati dall' Inps non scontano contributi mentre quelli erogati dal datore di lavoro si , e questo produce retribuzioni imponibili, ai fini previdenziali, diverse. DI conseguenza vi saranno disparita nell'accesso al bonus 200 euro, pur con livelli di reddito mediamente analoghi.
Ancora da segnalare che i lavoratori a termine privi di busta paga per il mese di luglio (condizione espressamente prevista dal Dl), non potranno ricevere direttamente l’indennità dal datore di lavoro ma , se non beneficiari di Naspi a giugno, non potranno neppure richiedere il bonus all'INPS .
200 euro una tantum: criticità per i datori di lavoro
Un altro aspetto critico dal punto di vista dei datori di lavoro è che per ottenere il bonus il lavoratore non deve fare domanda ma deve comunque rilasciare una dichiarazione al datore di lavoro in cui attesta il proprio diritto per l'assenza di condizioni ostative come la percezione di pensione o di reddito di cittadinanza. Un ulteriore adempimento oltre tutto non chiarito nelle modalità pratiche .
La parola passa quindi a questo punto alle istruzioni operative da parte dell'Inps o , in caso di possibile ritardo, si docrà attendere la conversione in legge del Decreto, tra due mesi circa, proprio in prossimità dell'elaborazione dei cedolini paga.